Articolo Salute Sana alimentazione
Più frutta fresca vuol dire minor rischio di infarto e ictus freccevenerdì 8 aprile 2016      


Più frutta fresca equivale ad un minor rischio di infarto e ictus. Lo dimostra uno studio condotto dall’Università di Oxford in collaborazione con l’Accademia Cinese delle Scienze Mediche. Lo studio in questione ha coinvolto circa 500mila persone di età compresa tra i 30 e i 79 anni, persone osservate per 7 anni, per cui si tratta di una ricerca la cui valenza è decisamente notevole. Solo il 18% dei partecipanti allo studio consumava quotidianamente frutta fresca.

Alla fine del periodo di osservazione si è constatato che i soggetti abituati a consumare frutta, almeno 100 grammi al giorno, erano coloro che presentavano una migliore salute cardiovascolare, con livelli più bassi di zuccheri nel sangue, di colesterolo LDL e di pressione arteriosa, tutti fattori che ormai tutti ben sanno essere un serio fattore di rischio, se elevati. Questo grazie al consistente contenuto di potassio, fibre e antiossidanti presenti nella frutta fresca che di fatto sono indispensabili per la salute del cuore e dei vasi sanguigni.

Ormai è sempre più evidente, e lo confermano sempre più spesso una serie di ricerche, che l’alimentazione è in grado di fare la differenza tra la buona salute e una vita piena di acciacchi. Purtroppo si è sempre più bersagliati da pubblicità che ci propinano una seria di alimenti che invece con la salute vanno poco d’accordo. Si tratta dei soliti cibi belli e pronti, da mettere solo qualche minuto nel microonde, e poi direttamente in tavola, senza poi contare i tanti prodotti da forno che contengono di tutto e di più.

Contengono quasi tutti conservanti e altri elementi poco salutari, come il sempre più universalmente presente olio di palma che ormai, come riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un vero attentato per il colesterolo. Se si considera poi che questi alimenti, le tante merendine e biscotti, senza contare poi la Nutella nazionale, sono consumati in modo particolare dai bambini e dagli adolescenti, dovrebbe essere chiaro a tutti che il rischio che questi piccoli consumatori possano, nel corso degli anni, avere problemi di salute legati al rischio colesterolo LDL, è decisamente elevato.

La controprova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’olio di palma non è certo amico della salute e del pianeta, mentre lo è del portafoglio delle aziende produttrici, è la recente campagna pubblicitaria in suo favore. I consumatori responsabili dovrebbero essere più attenti nel leggere le etichette, visto che ormai è obbligatorio indicarvi il tipo di olio utilizzato, e fare quindi la loro scelta.

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Alla fine del periodo di osservazione si è constatato che i soggetti abituati a consumare frutta, almeno 100 grammi al giorno, erano coloro che presentavano una migliore salute cardiovascolare, con livelli più bassi di zuccheri nel sangue, di colesterolo LDL e di pressione arteriosa, tutti fattori che ormai tutti ben sanno essere un serio fattore di rischio, se elevati. Questo grazie al consistente contenuto di potassio, fibre e antiossidanti presenti nella frutta fresca che di fatto sono indispensabili per la salute del cuore e dei vasi sanguigni.

Ormai è sempre più evidente, e lo confermano sempre più spesso una serie di ricerche, che l’alimentazione è in grado di fare la differenza tra la buona salute e una vita piena di acciacchi. Purtroppo si è sempre più bersagliati da pubblicità che ci propinano una seria di alimenti che invece con la salute vanno poco d’accordo. Si tratta dei soliti cibi belli e pronti, da mettere solo qualche minuto nel microonde, e poi direttamente in tavola, senza poi contare i tanti prodotti da forno che contengono di tutto e di più.

Contengono quasi tutti conservanti e altri elementi poco salutari, come il sempre più universalmente presente olio di palma che ormai, come riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un vero attentato per il colesterolo. Se si considera poi che questi alimenti, le tante merendine e biscotti, senza contare poi la Nutella nazionale, sono consumati in modo particolare dai bambini e dagli adolescenti, dovrebbe essere chiaro a tutti che il rischio che questi piccoli consumatori possano, nel corso degli anni, avere problemi di salute legati al rischio colesterolo LDL, è decisamente elevato.

La controprova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’olio di palma non è certo amico della salute e del pianeta, mentre lo è del portafoglio delle aziende produttrici, è la recente campagna pubblicitaria in suo favore. I consumatori responsabili dovrebbero essere più attenti nel leggere le etichette, visto che ormai è obbligatorio indicarvi il tipo di olio utilizzato, e fare quindi la loro scelta.

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